ITALIA
Coronavirus, Mattarella: “Libertà non è fare ammalare gli altri. No alle fake news”
l presidente della Repubblica durante la cerimonia del Ventaglio: “Apertura regolare scuole è primo obiettivo”. “Da Ue risposta straordinaria, ora programma tempestivo, concreto, efficace”

“Non entro nel dibattito politico, come è dovere di chi ricopre ruoli di garanzia”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella spiegando ai giornalisti di non poter rispondere a tutte le loro domande durante la cerimonia del Ventaglio.
La cautela sulla pandemia è un “richiamo prezioso e opportuno. C’è infatti la tendenza a dimenticare e a rimuovere esperienze sgradevoli. Forse non era immaginabile che la rimozione affiorasse cosi presto mente nel nostro Paese continuano a morire persone per il virus. E’ un motivo per non abbassare le difese”. “C’è un pericolo ancora attuale – ha ammonito – ci sono contagi e vittime”
“Esattamente 4 mesi fa – ha ricordato il Capo dello Stato – sono morti in un solo giorno oltre 800 concittadini. Non possiamo e dobbiamo rimuovere tutto questo, per rispetto dei morti, dei sacrifici affrontati dai nostri concittadini, con comportamenti che oggi ci permettono di guardare con maggiore fiducia. Altrove il rifiuto o l’impossibilità di quei comportamenti ha provocato o sta provocando drammatiche conseguenze”.
Mattarella è poi intervenuto sul delicato tema dell’istruzione. Uno “sforzo”, ha detto, per approntare “tutte le misure e le attrezzature” destinate alla scuola tenendo conto della non uniformita’ territoriale “dovrà essere fatto da tanti protagonisti della società e della politica”. “Ne va- aggiunge- della possibilità per le giovani generazioni di avere un futuro migliore e contribuire a futuro migliore”.
“E’ in gioco il futuro, un futuro che richiede determinazione. I nostri ragazzi hanno patito un anno di disagio. Il sistema Italia non può permettersi di dissipare altre energie in questo campo. Lo sviluppo della nostra società subirebbe un danno incalcolabile. L’apertura regolare delle scuole è un obiettivo primario. L’Italia deve raccogliere la sfida e deve essere fatto ogni sforzo”.
“Informazione vitale nel contrasto pandemia”
“Il mondo dell’informazione è stato interpellato dal virus e ha dato prova di esser stato al servizio dell’interesse generale e dei cittadini. Un ruolo di grande rilievo nel contrastare la pandemia. Un’opportunità forse inattesa che rilancia il ruolo del giornalismo. Ruolo opposto alle fabbriche della cattiva informazione, delle fake news. L’informazione professionale e di qualità è stata riconosciuta dai cittadini”.
“Grazie a quei Paesi solidali con Italia”
“Chiusi nelle nostre case – ha ricordato il presidente della Repubblica – abbiamo pensato spesso che il dopo avrebbe dovuto essere necessariamente diverso. E’ una consapevolezza del bisogno di cambiamento che non riguarda solo la sfera personale ma che si registra nei rapporti tra Paesi diversi. Tutti esposti alla medesima fragilità. La risposta si è tradotta in esperienze di preziosa, reciproca solidarietà, e desidero ringraziare quei Paesi che hanno dimostrato amicizia all’Italia, così come ha fatto l’Italia”.
“L’ambito europeo – ha aggiunto – è la cornice entro cui collocare la sapiente difesa degli interessi dei nostri concittadini. In questo ambito noi italiani siamo chiamati a fare la nostra parte e a utilizzare le risorse nell’ambito di un programma tempestivo, concreto e efficace”.
“Le scelte del Consiglio europeo – ha sottolineato – hanno una portata straordinaria e manifestano un’ambizione di portata storica. Manifestano una consapevolezza: nessuno si salva da solo”. “E’ importante che questa nuova strada che l’Europa ha aperto non si richiuda in una visione miope” centrata “sugli aspetti piu’ contingenti ma che guardi al futuro . Vi è un’aspettativa ricca di fiducia”.
“Da Ue risposta straordinaria, ora programma tempestivo”
Le risorse, ma soprattutto “la qualità e le formule profondamente innovative” messe in campo dalle istituzioni comunitarie hanno una “portata straordinaria” e “hanno aperto la possibiità di una strada nuova alla integrazione europea”.
“Ora è importante che l’Europa non si rinchiuda in una visione miope che consideri solo gli effetti più contingenti della crisi ma guardi al futuro”. A sua volta, l’Italia è chiamata a varare un “programma tempestivo, concreto ed efficace di innovazione per recuperare le conseguenze negative della pandemia sul tessuto economico e sociale e avviare un consistente processo di crescita del nostro Paese. In questo è in gioco il futuro”.
ITALIA
Il decreto Ristori vale 5miliardi, ecco quando e a chi vanno gli aiuti
Ad annunciarlo il premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, dopo l’approvazione del decreto ristori con gli aiuti per i settori colpiti dalla nuove limitazioni del lockdown mirato.

Vale 5 miliardi il Decreto Ristori. Sanno “utilizzati per dare risorse immediate a beneficio di categorie e lavoratori direttamente interessati: ristoranti, bar ristoranti, cinema, palestre e piscine, per citarne alcuni”. Ad annunciarlo il premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, dopo l’approvazione del decreto ristori con gli aiuti per i settori colpiti dalla nuove limitazioni del lockdown mirato.
“I contributi a fondo perduto – ha proseguito Conte – arriveranno direttamente sul conto corrente delle categorie interessante, in automatico nei prossimi giorni, con bonifico dell’Agenzia delle entrate” perché si tratta della modalità “più celere. Confidiamo che a metà novembre chi ha già aderito” ai contributi previsti col dl rilancio “li otterrà, gli altri subito dopo”.La platea dei beneficiari includerà anche le imprese con fatturato maggiore di 5 milioni di euro (con un ristoro pari al 10 per cento del calo del fatturato).
Potranno presentare la domanda anche le attività che non hanno usufruito dei precedenti contributi, mentre è prevista l’erogazione automatica sul conto corrente, entro il 15 novembre, per chi aveva già fatto domanda in precedenza. L’importo del beneficio varierà dal 100 per cento al 400 per cento di quanto previsto in precedenza, in funzione del settore di attività dell’esercizio.
Con un intervento da 1,6 miliardi complessivi, vengono disposte ulteriori 6 settimane di Cassa integrazione ordinaria, in deroga e di assegno ordinario legate all’emergenza COVID-19, da usufruire tra il 16 novembre 2019 e il 31 gennaio 2021 da parte delle imprese che hanno esaurito le precedenti settimane di Cassa integrazione e da parte di quelle soggette a chiusura o limitazione delle attività economiche.
Viene riconosciuto un esonero dal versamento dei contributi previdenziali ai datori di lavoro (con esclusione del settore agricolo) che hanno sospeso o ridotto l’attività a causa dell’emergenza COVID, per un periodo massimo di 4 mesi, fruibili entro il 31 maggio 2021. .
Il credito d’imposta sugli affitti viene esteso ai mesi di ottobre, novembre e dicembre ed allargato alle imprese con ricavi superiori ai 5 milioni di euro che abbiano subito un calo del fatturato del 50%. Il relativo credito è cedibile al proprietario dell’immobile locato.
La seconda rata dell’IMU 2020 relativa agli immobili e alle pertinenze in cui si svolgono le loro attività è cancellata per le categorie interessate dalle restrizioni.
Per i lavoratori dello spettacolo e del turismo sono previste: • una indennità di 1.000 euro per tutti i lavoratori autonomi e intermittenti dello spettacolo; • la proroga della cassa integrazione e indennità speciali per il settore del turismo.
È stanziato complessivamente 1 miliardo per il sostegno nei confronti di alcuni settori colpiti: • 400 milioni per agenzie di viaggio e tour operator; • 100 milioni per editoria, fiere e congressi; • 100 milioni di euro per il sostegno al settore alberghiero e termale; • 400 milioni di euro per il sostegno all’export e alle fiere internazionali.
A tutti coloro che ne avevano già diritto e a chi nel mese di settembre ha avuto un valore del reddito familiare inferiore all’importo del beneficio verranno erogate due mensilità del Reddito di emergenza.
È riconosciuta un’ulteriore indennità destinata a tutti i lavoratori del settore sportivo che avevano già ricevuto le indennità previste dai decreti “Cura Italia” (decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18) e “Rilancio” (decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34). L’importo è aumentato da 600 a 800 euro. E per far fronte alle difficoltà delle associazioni e società sportive dilettantistiche viene istituito un apposito Fondo le cui risorse verranno assegnate al Dipartimento per lo sport.
Viene istituito un fondo da 100 milioni di euro per sostenere le imprese delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura interessate dalle misure restrittive
È previsto un insieme di interventi per rafforzare ulteriormente la risposta sanitaria del nostro Paese nei confronti dell’emergenza Coronavirus. Tra questi: • lo stanziamento dei fondi necessari per la somministrazione di 2 milioni di tamponi rapidi presso i medici di famiglia; • l’istituzione presso il Ministero della salute del Servizio nazionale di risposta telefonica per la sorveglianza sanitaria e le attività di contact tracing.
Il decreto prevede anche specifiche misure per il settore giustizia. Tra l’altro, si introducono disposizioni: • per l’utilizzo di collegamenti da remoto per l’espletamento di specifiche attività legate alle indagini preliminari e, in ambito sia civile che penale, alle udienze; • per la semplificazione del deposito di atti, documenti e istanze.
ITALIA
Cosa comporta la proroga dello stato di emergenza per il Covid, in Italia
Il governo chiederà la proroga dello stato d’emergenza per il Covid fino al 31 gennaio. Che cosa significa?

Il governo chiederà la proroga dello stato di emergenza per il Covid-19 fino al 31 gennaio. A ufficializzarlo, dopo le prime indiscrezioni di ieri, è stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Attualmente, lo stato di emergenza è previsto fino al 15 ottobre. Una eventuale proroga — la cui approvazione è stata chiesta anche dal Comitato tecnico scientifico dopo aver considerato l’andamento del contagio in Italia e nei Paesi vicini, dalla Francia alla Spagna alla Gran Bretagna — farebbe giungere lo stato di emergenza a un anno esatto dalla prima messa in campo della misura in seguito alla pandemia. «Dobbiamo resistere col coltello tra i denti in questi 7-8 mesi difficili che ci attendono, ma mentre resistiamo dobbiamo anche guardare al futuro», ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza.Ora la richiesta andrà in Parlamento.
Che cosa comporta lo stato d’emergenza?
I dpcm
L’attuale situazione, che il governo chiede di prorogare, consente di agire in deroga su numerosi aspetti della vita pubblica grazie all’emanazione di Dpcm (i decreti della presidenza del Consiglio dei ministri) e ordinanze del ministro per la Salute. I decreti del presidente del Consiglio, i Dpcm, non possono essere emanati se non in stato di emergenza.
Lo smart working
Lo stato d’emergenza consente, sia ai dipendenti pubblici sia a quelli privati, di ricorrere allo smart working. Quando si tornerà alla situazione ordinaria, le norme che lo regolano dovranno essere riviste. La scelta di far lavorare i dipendenti da casa si è resa obbligatoria nel momento di massima criticità della pandemia per limitare i contatti tra le persone, garantire il distanziamento sociale e limitare i contagi da Covid-19. Questa strategia era stata ribadita anche nella relazione finale della commissione Colao e dai protocolli dell’Inail per la sicurezza.
Il ruolo delle Regioni
In stato d’emergenza, le Regioni possono continuare a firmare ordinanze, ma devono consegnare le linee guida al governo: è dunque in funzione la «cabina di regia» alla quale partecipano i governatori proprio per seguire una linea comunque, sia pur differenziata a seconda dell’andamento della curva epidemiologica nelle diverse aree.
Il monitoraggio
Durante lo stato d’emergenza, continuerà il monitoraggio settimanale effettuato dal ministero della Salute sulla base dei dati forniti dalle Regioni. Il monitoraggio, che viene reso noto, di norma, ogni venerdì, consente di monitorare la situazione dell’epidemia in Italia sulla base di 21 indicatori; calcola l’indice di trasmissione del coronavirus — l’Rt — sulla base del numero dei nuovi contagi; e analizza la tenuta delle strutture sanitarie e in modo particolare i posti liberi nei reparti Covid e quelli delle terapie intensive. Il monitoraggio consente anche di gestire i focolai e di modulare le aperture e le chiusure di alcune aree del Paese. E serve a prendere misure particolari in quelle zone, prime fra tutte quelle della movida, dove più alto è il rischio che si possa avere un aumento dei casi positivi.
Le restrizioni sui viaggi
Lo stato d’emergenza consente anche di prendere provvedimenti in grado di restringere l’ingresso nel Paese da parte di cittadini di altri Stati.
ITALIA
Bologna, a 40 anni dalla strage
la luce in fondo al tunnel della verità. Dopo i mandanti ed esecutori bisognerà individuare gli ispiratori politici”. L’inchiesta sui mandanti massoni della P2 apre nuovi scenari

Paolo Bolognesi, il presidente dell’Associazione 2 agosto, non fa nomi ma è facile verificare che dal 30 luglio 1976 e fino a un anno prima dell’eccidio il premier fosse Giulio Andreotti (al suo quinto mandato) e fino al 18 ottobre 1980 a guidare il governo fosse Francesco Cossiga. Agli atti dell’indagine che vede il defunto Licio Gelli tra coloro che pagarano i Nar perché facessero esplodere l’ordigno documenti inediti e fino a poco fa “insabbiatI” che hanno introdotto gli inquirenti verso nuovi percorsi investigativi
“Una luce in fondo al tunnel della verità ora c’è. Sarà un processo durissimo. Noi chiediamo ancora completa verità e dopo i mandanti, non più presunti perché ci sono i conti e non lo dico io mai i giudici, bisognerà individuare gli ispiratori politici. Tutti i capi dei servizi erano appartenenti alla loggia massonica P2 e li nomina il presidente del Consiglio. La strage è stata preordinata e calibrata un anno e mezzo prima del 2 agosto 1980″. Paolo Bolognesi, il presidente dell’Associazione 2 agosto, non fa nomi ma è facile verificare che dal 30 luglio 1976 e fino a un anno prima dell’eccidio il premier fosse Giulio Andreotti (al suo quinto mandato) e fino al 18 ottobre 1980 a guidare il governo fosse Francesco Cossiga. Che da presidente emerito – come rivelato da MillenniuM – avrebbe raccontato al faccendiere Francesco Pazienza, una vita nei servizi segreti, che l’ordigno “era un transito. Una bomba esplosa per sbaglio. Io volevo dirlo ai giudici dell’ultimo processo ma non mi hanno voluto sentire…”.
La nuova inchiesta e i vecchi depistaggi – Ma Pazienza – insieme ai dirigenti del Sismi, il generale Pietro Musumeci e il colonnello Giuseppe Belmonte, e Licio Gelli – è stato però condannato per aver depistato le indagini e aveva recentemente dichiarato che la strage era responsabilità di Gheddafi. E per questo la corte ha ritenuto quindi la sua testimonianza “inutile” o “addirittura fuorviante”. I giudici hanno respinto al mittente anche la proposta di Ilich Ramirez Sanchez, meglio conosciuto come Carlos lo Sciacallo, il terrorista venezuelano detenuto in Francia. Carlos sarebbe stato testimone della difesa di Gilberto Cavallini, il quarto Nar condannato all’ergastolo in primo grado, il 9 gennaio scorso. Mentre per Giusva Fioravanti e Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, sentiti come testimoni, il verdetto di responsabilità è definitivo.
La “pista palestinese” è stata archiviata nel 2015 e per i giudici dell’Assise di Bologna non solo l’indagine, durata nove anni, ha esplorato ogni possibilità ma Carlos non è stato mai considerato credibile o attendibile, anzi valutato come reticente. La nuova indagine, quella sui mandanti, chiarisce che quella suggestione e la figura di Carlos “sono stati introdotti preventivamente alla perpetrazione della strage”, ricorda l’avvocato di parte civile, Andrea Speranzoni.
Le motivazioni dei giudici saranno depositate il 7 settembre. E sapremo perché i giudici, presieduti da Michele Leoni, per Cavallini hanno riqualificato il reato escludendo che avesse come finalità di attentare alla sicurezza dello Stato. E se è definitivamente chiusa l’era dei depistatori di professione e non. In attesa dell’individuazione degli “ispiratori politici“, a 40 anni dalla strage gli inquirenti di Bologna hanno ottenuto il fine pena mai e individuato il filo nero che dal Maestro Venerabile della P2 passa dal cuore dello Stato e finisce agli estremisti di destra. Seguendo la traccia dei soldi incassati per quella mattanza.
Cavallini, il quarto Nar che si dichiara innocente (come tutti gli altri)– “Di quello che non ho fatto non mi posso pentire. Dico anche a nome dei miei compagni di gruppo che non abbiamo da chiedere perdono a nessuno per quanto successo il 2 agosto 1980. Non siamo noi che dobbiamo abbassare gli occhi a Bologna”. Cavallini, come gli altri Nar, si è sempre dichiarato innocente. Per i magistrati che hanno condotto il processo, durato due anni, quaranta udienze e ascoltato oltre cinquanta testimoni, è lui il quarto uomo. Infanzia a Milano, padre fascista, madre che gli insegna “l’amore per il vangelo”, poi fondatore dei “Boys San” dell’Inter, picchiatore affascinato dalla Repubblica di Salò, assassino di rossi, poliziotti e giudici, come Mario Amato, reati sempre rivendicati, ma stragista “no”, Bologna “no”. Come del resto hanno sempre detto anche gli altri con Ciavardini che, sentito al processo, a un familiare ha detto di essere l’86esima vittima suscitando indignazione universale. Il nucleo storico dei Nar – senza dimenticare gli altri camerati come Walter Sordi (poi pentito) e Fabrizio Zani, anche loro di nuovo in aula chiamati a testimoniare – a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 ha insanguinato le strade. “Spontaneisti” per Fioravanti e Cavallini, “carne da macello che doveva difendersi” per Mambro, “manovrati” da P2 e servizi segreti deviati per il collegio di parte civile e per i familiari delle vittime della strage, che non hanno perso una sola udienza, come fecero nei processi passati. In due anni c’è stato spazio anche per un accertamento genetico che ha visto la riesumazione della bara di una vittima, Maria Fresu, scoprendo che il Dna dei resti contenuti nel feretro non era quello della giovane donna morta.
-
PRETI PEDOFILI2 mesi fa
Pedofilia in Australia, tre vittime citano in giudizio il Papa
-
Medicina2 mesi fa
La pandemia di Covid-19 sta peggiorando la condizione delle donne nel mondo
-
Medicina1 mese fa
Burioni: “L’efficacia del vaccino pone un dilemma etico”
-
Medicina1 mese fa
Come funzionano i vaccini che stanno per arrivare
-
Medicina4 settimane fa
La variante inglese del coronavirus esiste, ma non si sa se e quanto sia più pericolosa
-
Medicina1 settimana fa
I colori delle regioni: dall’11 gennaio Lombardia in zona arancione con Veneto, Emilia
-
Bufale6 giorni fa
Bill Gates prevede circa 70.000 morti per il suo vaccino “una cifra dopotutto accettabile” avrebbe detto